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Credito D’Imposta sulle Attrezzature 4.0

La scorsa settimana abbiamo iniziato a parlare del credito d’imposta sulla formazione 4.0 e come pagare meno tasse. Questa settimana continuiamo sulla stessa onda, parlando del credito d’imposta sulle attrezzature 4.0: le agevolazioni fiscali che sfruttano il credito d’imposta in chiave Industria 4.0

Come abbiamo già visto per altri incentivi, fondi e bandi, il credito d’imposta sulle attrezzature 4.0 serve a supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.

Tutto questo a sostegno di imprese e professionisti per favorire la ripresa economica nel post Covid-19.

Capiamo meglio di cosa si tratta.

Credito d’imposta sulle attrezzature 4.0: Cos’è?

Per spiegare cos’è il credito d’imposta bisogna partire dalla definizione.
Il credito d’imposta è un qualsiasi credito che il contribuente (nel nostro caso specifico l’azienda) vanta nei confronti dello Stato.

Il credito d’imposta sulle attrezzature 4.0, può essere utilizzato per compensare eventuali debiti dell’azienda nei confronti dell’erario, per il pagamento dei tributi e, quando ammesso, se ne può chiedere il rimborso nella dichiarazione dei redditi.

Il credito d’imposta lo si può avere anche nei confronti di altri enti pubblici come le Regioni, il Comune, INAIL, INPS e altri soggetti di diritto pubblico.

Credito d’imposta sulle attrezzature 4.0: Come Funziona?

Per i beni materiali 4.0 (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 – ex Iper ammortamento) è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:

  • 50% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • del 30% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro
  • del 10% del costo, per gli investimenti tra 10 e 20 milioni di euro;

questo per gli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021.

Invece per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2022, è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:

  •  40% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • del 20% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni
  • del 10% del costo per la quota di investimenti superiori a 10 milioni e fino a 20 milioni.

 

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Per i beni immateriali 4.0 (allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 – ex Iper ammortamento), il credito d’imposta (riconosciuto alle imprese) è pari

  • al 20% del costo, calcolato su un importo massimo di 1 milione di euro. Sono agevolate anche le spese per servizi sostenute in relazione all’utilizzo dei beni mediante soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza.

Questo per gli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022.

 

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Per gli investimenti in beni strumentali materiali ed immateriali “ordinari” non 4.0, il
credito d’imposta – fruibile da imprese ed esercenti arti e professioni – è riconosciuto:

  • misura 10% del costo, su un importo massimo di 2 milioni di euro per i beni materiali e di 1 milione per i beni immateriali
  • elevato al 15% per gli strumenti e dispositivi tecnologici per la realizzazione di forme di lavoro agile (articolo 18, legge 81/2017)

per gli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021.

Invece per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2022 è riconosciuto un credito d’imposta nella misura:

  • del 6% del costo, sempre su un importo massimo di 2 milioni di euro per i beni materiali e di 1 milione per i beni immateriali.

 

 

 

 

ATTENZIONE: la data del termine può prorogare di 6 mesi, se l’ordine è stato accettato dal venditore ed è stato pagato almeno il 20% del prezzo.

Come sempre ti invito a contattarmi se hai dubbi in merito. Insieme capiremo se i beni materiali e immateriali che servono alla tua azienda per poter usufruire del credito d’imposta attrezzature 4.0 e in quale percentuale.

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Come calcolare il credito d’imposta sulle attrezzature 4.0: un esempio pratico

La parte più complicata del credito d’imposta è come calcolarlo. Un esempio pratico aiuta a capire meglio come fare.
Immaginiamo che il nostro bene materiale acquistato rientra nella fascia del credito d’imposta pari al 50% fino a spese per 2,5 milioni euro.

Se l’azienda “X” ha speso 540.000 euro per beni che rientrano tra le “spese ammissibili” del bando, allora vuol dire che ottiene un credito d’imposta pari a 270.000 euro (il 50% di 540.000) da utilizzare per scontare vecchi debiti, abbassare le tasse oppure può chiedere un rimborso nella dichiarazione dei redditi.

Non male vero?

Vantaggi per le imprese

Capiamo, con un vero e proprio elenco, quali sono i vantaggi per la tua azienda:

  • Esigere un Credito d’imposta del 50% già da gennaio 2021, in compensazione attraverso 3 quote annuali con qualunque tributo (IVA, imposte, contributi…)
  • Immediatezza del recupero: già un mese dopo la perizia, si recupera 1/3 del 50% al Nord (es. su € 180.000= € 30.000) ai quali al mezzogiorno si aggiunge il 45% di Credito d’Imposta del Mezzogiorno (es. su €180.000= € 30.000 + € 81.000)
  • A differenza dell’Iper-ammortamento, il Credito d’imposta 4.0 è valido per tutte le imprese, anche quelle che non generano utili
  • Risparmio fiscale molto rilevante, pari almeno al 74% del valore del bene acquistato
  • Agevolazione cumulabile con altre normative quali: Nuova Sabatini 4.0, Incentivi alla patrimonializzazione e Credito d’Imposta per il mezzogiorno e Credito d’imposta sisma, Bando Macchinari Innovativi, Bando Isi INAIL.

Spero che questo articolo sia stato utile, se hai domande, contattami, scrivimi o lascia un commento. Oppure prenota direttamente una consulenza gratuita con me, cliccando il pulsante rosso qua sotto.

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Noi ci diamo appuntamento a settimana prossima.

Un saluto.

Nadia Coratti

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